Il Disability Film Festival 2025, in programma dal 10 al 12 ottobre a Torino presso Off Topic, non si limita a cinema, laboratori e talk: la musica costituisce un elemento centrale della programmazione, capace di raccontare storie, emozionare e creare connessioni. Concerti, performance e dj set diventano strumenti di visibilità, dialogo e trasformazione sociale, mostrando come il suono e il ritmo possano abbattere barriere sensoriali, culturali e comunicative, offrendo al pubblico esperienze immersive e partecipative.
La musica al DFF3 si fa veicolo di narrazione, espressione e comunità: ogni performance è progettata per stimolare emozioni, favorire l’incontro tra persone con esperienze e abilità diverse, e trasformare il palco in uno spazio di scambio e scoperta reciproca, dove artisti/e, spettatori/ici e artiste sorde condividono uno stesso percorso emotivo.
La serata inaugurale del 10 ottobre propone un percorso multisensoriale dove melodia, gesto e interpretazione visiva si fondono per raccontare identità, resilienza e comunità. Gli artisti e le artiste sul palco esplorano linguaggi diversi, dimostrando come la musica possa diventare strumento di dialogo e inclusione, capace di generare connessioni profonde tra pubblico e performer.
Ore 21 – Leo Pari (concerto piano e voce)
Cantautore, musicista e produttore tra i più versatili della scena indie pop italiana, Leo Pari presenta brani tratti dagli album Spazio e Hotel Califano, combinando sensibilità melodica e testi ricchi di significato. La sua musica crea ponti emotivi, accogliendo e valorizzando ogni esperienza e prospettiva, comprese quelle delle persone con disabilità, trasformando il concerto in momento di incontro e riflessione condivisa.
In apertura: Doolia (concerto synth e voce)
Il progetto di Giulia Sarpero, in arte Doolia, propone un dark synth-pop dalle sfumature luminose. Le sue canzoni affrontano temi legati a diversità, fragilità e identità, trasformando vissuti personali in un messaggio universale di forza e consapevolezza. La performance anticipa il concerto principale, offrendo al pubblico un percorso emotivo e riflessivo, dove la musica diventa linguaggio inclusivo e strumento di empowerment.
In apertura: “Soffione” – Visual Vernacular
La performance di Nicola Della Maggiora, artista sordo, attore e poeta, mette in scena il fiore del “Soffione” come simbolo della cultura sorda e della capacità di rifiorire nonostante ostacoli e discriminazioni. Il Visual Vernacular, tecnica narrativa che combina corpo, gesti ed espressioni, trasforma lo spettacolo in esperienza multisensoriale e accessibile, dimostrando come linguaggi differenti possano diventare strumenti di visibilità e inclusione.
L’ingresso è disponibile sulla piattaforma DICE, permettendo al pubblico di vivere un evento che unisce narrazione, suono e gestualità in un’unica esperienza coinvolgente.
11 ottobre – Cubo: ritmo collettivo e partecipazione
La notte del 11 ottobre chiude la sezione musicale del DFF3 con un dj set pensato come spazio di incontro e celebrazione della diversità. La musica elettronica diventa linguaggio comune, capace di unire persone con abilità, esperienze e background differenti, trasformando il Cubo in ambiente dinamico e inclusivo, dove ogni battito e movimento favorisce socialità e interazione.
Ore 23.30 – DJ Set
Il dj set finale rappresenta un momento di festa collettiva, in cui il ritmo e la condivisione si fondono per creare un’esperienza partecipativa, aperta a tutte e tutti. L’ingresso è libero fino a esaurimento posti, offrendo l’opportunità di sperimentare la musica come strumento di aggregazione, ascolto e scambio sociale.
Musica e inclusione: un filo conduttore del festival
Le performance musicali del DFF3 testimoniano come il suono possa diventare veicolo di trasformazione sociale e sensibilizzazione, portando sul palco messaggi di empatia, resilienza e identità. Dalla poesia visiva del Visual Vernacular di Nicola Della Maggiora, alle armonie emotive di Leo Pari e Doolia, fino ai ritmi coinvolgenti del dj set finale, ogni evento invita il pubblico a partecipare, esplorare e connettersi, creando uno spazio in cui ogni voce – sonora, gestuale o espressiva – ha valore e riconoscimento.
In questo modo, la musica al Disability Film Festival non è solo spettacolo: è strumento di dialogo, sensibilizzazione e inclusione, capace di trasformare l’esperienza artistica in momento di comunità e cambiamento sociale.
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