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Dalla guerra alla vita: una neurotuta “risveglia” i muscoli alla profuga ucraina Anna Melnychok

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Data di pubblicazione 5 Dicembre 2022
Tempo di lettura Lettura 2 minuti
Anna Melnychok CTO Torino

Un’importante notizia dal punto di vista sanitario e tecnologico ha interessato Torino proprio alla vigilia della Giornata Internazionale delle Persone con Disabilità: la neurotuta di ultima generazione “Mollii”, infatti, ha permesso alla profuga ucraina Anna Melnychok di migliorare sensibilmente il proprio controllo muscolare, gravemente compromesso a causa di una lesione cerebrale post-traumatica avvenuta in seguito a un incidente stradale avvenuto durante la fuga da Kiev e dalla guerra.

 

Il risveglio dal coma e la “dispercezione corporea”

La 17enne, arrivata all’Unità Spinale Unipolare del CTO di Torino il giorno di Pasqua in condizioni cliniche gravi, si è risvegliata da un coma durato tre mesi lo scorso maggio. Durante il percorso di riabilitazione fisica e psicologica, però, Melnychok ha avuto problematiche di “dispercezione corporea“, disturbo che porta a percepire il proprio corpo in modo alterato rispetto alla realtà: «Grazie a Mollii – ha spiegato il Direttore della Struttura Complessa di Neuroriabilitazione del CTO e dell’USU Maurizio Beatrici in abbinamento al lavoro farmacologico e rieducativo costante e intensivo, i sintomi si sono gradualmente attenuati e siamo riusciti a partire con il programma di mobilizzazione».

 

La neurotuta Mollii

La scelta di utilizzare questo innovativo ausilio tecnologico (fornito dall’Officina Ortopedica Maria Adelaide di Torino) per facilitare la riabilitazione è nata proprio viste le conseguenti difficoltà di medici e terapisti. Il programma personalizzato di utilizzo di Mollii, attraverso elettrostimolazioni “sottosoglia” in grado di provocare contrazioni, ha permesso alla paziente di migliorare sensibilmente il controllo del proprio tono muscolare: «La neurotuta – ha aggiunto il Direttore dell’Officina Roberto Ariagnoriduce la tensione di gruppi muscolari scelti ed è indicata per persone con problemi motori neurologici dovuti per esempio a trauma cranico, sclerosi multipla, esiti da ictus e paralisi cerebrale infantile, migliorandone notevolmente la qualità della vita anche di familiari, caregiver e non solo».

 

La raccolta fondi

Grazie a una raccolta fondi da 5mila 600 euro promossa dalla Città della Salute di Torino, dal Sermig e dalla ONLUS Tuttegiùperterra, infine,  Anna potrà continuare a usufruire della neurotuta anche in futuro: «Per l’ennesima volta – ha commentato il Direttore Generale della prima Giovanni La Valleesaltiamo le nostre eccellenze nel migliorare il percorso di cura e la qualità della vita di pazienti in gravi condizioni neurologiche: questa è la sanità del futuro, frutto della collaborazione tra i nostri specialisti e l’Officina Ortopedica Maria Adelaide».

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