La Sindone “raccontata” a ciechi e ipovedenti grazie a CISS e UICI Torino

di Marco Berton

Il CISS Centro Internazionale di Studi sulla Sindone e l’UICI di Torino hanno organizzato un’interessante iniziativa che vede come protagonista uno dei simboli religiosi più importanti della città: la Sindone, appunto. Grazie alla neonata collaborazione, infatti, uno dei “lenzuoli” più famosi al mondo (dove, secondo la tradizione, venne avvolto il corpo di Gesù) ha potuto essere “raccontato” a ciechi e ipovedenti attraverso appositi strumenti.

La prima iniziativa ha riguardato una conferenza online, alla quale si sono collegate più di 50 persone, con la partecipazione del direttore del CISS Gian Maria Zaccone e del suo vice Nello Balossino. Durante l’incontro, i relatori hanno presentato un’analisi storico-scientifica sulla Sindone, descrivendo nei minimi dettagli concetti visivi come l’ombra, il chiaroscuro o le immagini tridimensionali; vista la buona riuscita dell’evento, UICI ha espresso il desiderio di approfondire ulteriormente l’argomento con nuovi appuntamenti da organizzare nel prossimo futuro: “Sin da quando curai – ha dichiarato Zaccone – il riallestimento del Museo della Sindone, inaugurato nel 1998, mi posi l’obiettivo di rendere la sua visita, e di conseguenza la conoscenza della Sindone, possibile anche alle persone con difficoltà visive, cosa che è avvenuta con reciproca soddisfazione. Anche il Centro Internazionale di Studi sulla Sindone, che ho l’onore di dirigere, ha dato vita ad alcune iniziative per consentire a ciechi e ipovedenti di conoscere studi e riflessioni sulla Sindone. Ora, con la rinnovata collaborazione con UICI, intendiamo potenziare questa attività, che vorremmo portare a livello internazionale“.

Podcast accessibili sulla Sindone

In occasione della Settimana Santa 2021, inoltre, lo stesso CISS ha diffuso una serie di podcast completamente accessibili. A proposito di accessibilità, UICI Torino si è offerta di fornire supporto tecnico per migliorare i percorsi proprio del Museo della Sindone: “A prescindere – ha commentato il presidente Giovanni Laiolodalle convinzioni religiose di ciascuno, riteniamo che la Sindone abbia qualcosa da dire a ogni persona, sia per i tantissimi interrogativi che sottende (anche sul piano scientifico), sia perché ci porta a riflettere su temi universali, come la sofferenza, la morte, la dignità umana. È importante che anche le persone con disabilità visiva possano avvicinarsi a un documento così significativo, custodito nella nostra città“.

Le riproduzioni in plastico 

Una prima sinergia tra CISS e UICI venne attivata già nel 2000 quando, durante l’ostensione in occasione del Giubileo, l’impronta presente sul lenzuolo venne riprodotta attraverso un plastico ricavato da immagini tridimensionali (attualmente custodito presso il Museo della Sindone, ndr); la stessa cosa venne poi realizzata anche nel 2015, in modo specifico, sui lineamenti del volto per poi essere donata a papa Giovanni Paolo II.  Il tutto grazie al contributo di Angelo Costantino Sartoris, membro di UICI e storico volontario del Museo.