Non solo lgbtqiap+, agli Stati Genderali di Torino si è parlato anche di neurodivergenze e disabilità

Sabato 21 e domenica 22 gennaio si è svolta, negli spazi di Open 011 in Corso Venezia 11 a Torino, l’Assemblea Nazionale di Stati Genderali, piattaforma di confronto e proposta nata dall’incontro tra associazioni, attivisti e movimenti per discutere di tematiche Lgbtqiap+ ma non solo: durante i vari “tavoli”, infatti, si è parlato anche di disabilità e neurodivergenze in ottica intersezionale: «Durante la mobilitazione di Stati Genderali – ha spiegato Chiara, coordinatrice del tavolo specifico – hanno partecipato diverse associazioni e attivisti disabili e neurodivergenti, contribuendo alla costruzione della rete nazionale».

L’esperienza del collettivo universitario Maiultimi

Durante il tavolo è stato presentato il collettivo universitario Maiultimi: «Siamo – ha sottolineato Elisal’unico collettivo composto da persone disabili e neurodivergenti: il nostro obiettivo è quello di far entrare le due tematiche in ambito accademico attraverso corsi e insegnamenti specifici. Il lavoro più grande, però, va fatto con il personale interno, perché la narrazione viene spesso fatta da persone abili e nella maggior parte dei casi l’immagine proposta risulta molto distorta; quando si parla di disabilità dobbiamo essere presenti il più possibile seguendo il motto “nulla su di noi senza di noi”. Altri due obiettivi, inoltre, sono quelli di rendere la didattica più accessibile, obbligando i docenti a utilizzare sottotitolazione in tempo reale e interpretariato LIS, e far conoscere meglio le neurodivergenze sia dall’Università che dai suoi servizi».

Il collettivo Maiultimi è anche impegnato nell’organizzazione di eventi dedicati: «Dal 2 marzo al 27 aprile – ha aggiunto Marinaproporremo il ciclo di incontri “Sicuro di non essere abilista?”, indirizzati soprattutto ai professori con l’obiettivo di sensibilizzarli in modo incisivo su questi argomenti partendo dalle nostre esperienze di discriminazione. Anche gli studenti sono caldamente invitati a partecipare».

Neurodivergenze, un argomento poco conosciuto

Particolare interesse ha riscontrato l’argomento neurodivergenze, poco conosciuto dal grande pubblico e di cui spesso si parla senza cognizione di causa: «Neurodivergenza – ha dichiarato Noasignifica che esistono diverse tipologie di funzionamento cerebrale che portano a percepire, assimilare e gestire il mondo in modo altrettanto diverso. Ne esistono di varie forme tra cui le più conosciute sono autismo, ADHD e disturbi specifici dell’apprendimento come dislessia e disgrafia, oltre ad alcuni aspetti riconducibili all’ambito psichiatrico, In altre parole, in quanto persona neurodivergente affronto il mondo medico e sociale, ma anche quello delle aspettative sociali e di genere, in modo diverso dalle persone con una tipologia di funzionamento allineata con la norma e definite come neurotipica».

La presenza risponde, più in generale, a un’esigenza di partecipazione: «All’interno di spazi come Stati Genderali – ha concluso – c’è bisogno delle nostre voci e dei nostri punti di vista perché sono criticamente importanti per dimostrare come l’oppressione patriarcale e abilista colpisca ovunque.  Nel mio caso, ho scelto di mettere dei chiodi sulle maniglie della carrozzina perché le persone abili percepiscono lei e il mio corpo come suolo pubblico da utilizzare per sentirsi meglio quando mi spingono aiutando “un disabile”; io al contrario, so muovermi e voglio muovermi da solo, nessuno può toccarmi se non lo dico io».