Disability Film Festival: 17, 18 e 19 settembre 2021 a Torino

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BREAKING NEWS: USCITE LE DATE DEL DISABILITY FILM FESTIVAL

Dal 17 al 19 settembre presso Via Baltea 3 – Laboratori di Barriera a Torino

COS’É IL DISABILITY FILM FESTIVAL?

É una rassegna cinematografica che racconta la disabilità dall’interno, da chi la vive, con-divide e conosce da vicino, con l’obiettivo di fornire prospettive differenti (ma non necessariamente incompatibili) sui risvolti creati dalla diversità nel modo di affrontare il Mondo e il suo giudizio. Saranno, innanzitutto, le persone a raccontare storie diverse da quelle che la paura e la non conoscenza hanno veicolato sulla disabilità nel corso dei decenni, storie in cui le differenze arricchiscono. Il programma verrà ufficializzato al più presto!

COSA CI SARÀ AL DISABILITY FILM FESTIVAL?

Tre giorni di proiezioni e incontri tra cinema, letteratura, musica e testimonianze: la narrazione, certamente parziale, sarà appassionata e determinata nel proporre una visione della disabilità che non incarni limitazioni e deficit ma insegni un modo diverso di fare esperienza della Vita, una possibilità per scoprire la propria essenza, un insieme di caratteristiche appartenenti a un’identità complessa in grado di forgiare ciò che siamo nell’incontro con il Mondo!

QUAL É L’APPROCCIO DEL DISABILITY FILM FESTIVAL?

Proponiamo un percorso alla scoperta della disabilità attraverso opere che privilegiano l’impatto che l’anomalia della condizione dei protagonisti porta nell’ambito della quotidianità. Perché la disabilità è (soprattutto) un MODO DI ESSERE!

CHI ORGANIZZA IL DISABILITY FILM FESTIVAL?

Associazione Volonwrite, che  si occupa dal 2009 di comunicazione sociale con l’obiettivo di proporre un linguaggio moderno e inclusivo offrendo pari opportunità in ambiente non protetto a giovani con e senza disabilità. Il suo impegno si è concretizzato con la pubblicazione della Guida alla Movida Accessibile (2009), la gestione del sito di news volonwrite.org (dal 2018 testata giornalistica), progetti di sensibilizzazione contro bullismo e cyberbullismo nei confronti di alunni e alunne con disabilità (presso scuole ed enti pubblici e privati) e la conduzione di due programmi radiofonici in onda sulla web radio dell’Università degli Studi di Torino 110 ( VolonwriteYou dal 2010 al 2017) e sulla storica emittente underground Radio Flash ( Gli Indifferenti – Quelli che non differenziano dal 2014 al 2015).

Attualmente, Volonwrite offre un servizio giornalistico completo attraverso la multimedialità ed è inoltre attiva nella produzione di video promozionali e come ufficio stampa per il sociale; storiche, da questo punto di vista, le collaborazioni con la Città di Torino per l’evento La Salute in Comune (sodalizio premiato nel 2015 con una Menzione Speciale agli Oscar della Salute di Rete Italiana Città Sane), con la rassegna artistica Singolare Plurale e con il Museo d’Arte Urbana di Torino per il progetto MAU for ALL . Sono stati realizzati, infine, due cortometraggi finalisti al concorso Lavori in Corto ( Progetto Prisma – Per le relazioni d’aiuto nel 2014 e Gli equilibristi – Storie di vita e sport nel 2017) e lo spot Abbatti il pregiudizio (2012), premiato come finalista agli ONP Award di Fondazione Pubblicità Progresso. Tutti i video sono disponibili sul canale Youtube dell’associazione ( www.youtube.com/user/volonwrite ).

CHI SOSTIENE IL DISABILITY FILM FESTIVAL?

Il DFF è organizzato con il contributo del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali – Direzione Generale del terzo settore e della responsabilità sociale delle imprese (in collaborazione con la Regione Piemonte Direzione Sanità e Welfare – Settore Politiche per i bambini, le famiglie, minori e giovani, sostegno alle situazioni di fragilità sociale) e di VolTo – Centro Servizi per il Volontariato della Provincia di Torino. La rassegna ha inoltre ricevuto il patrocinio della Città di Torino, della Circoscrizione 6 e del Comitato Italiano Paralimpico – Comitato Regionale del Piemonte; si ringrazia, infine, Intesa Sanpaolo.

CHI HA ADERITO AL DISABILITY FILM FESTIVAL?

Diverse realtà sociali e culturali torinesi: Sumisura SC – Risorse per l’ambiente e la città, + Cultura Accessibile, Seeyousound International Music Film Festival, AIAS – Associazione Italiana Assistenza Spastici Torino, AMNC – Associazione Museo Nazionale del Cinema, ENS – Ente Nazionale per la protezione e l’assistenza dei Sordi Torino, Associazione Pepitosa in Carrozza – Valentina Tomirotti, UILDM – Unione Italiana Lotta alla Distrofia Muscolare Torino, UICI – Unione Italiana Ciechi e Ipovedenti Torino, Opera Viva – Artista di Quartiere, Atelier Heritage, APIC – Associazione Portatori Impianto Cocleare Torino, Associazione ConTatto, Associazione Verba, Associazione Forme in Bilico APS, libreria La Città del Sole.

COME CONTRIBUIRE ALLA REALIZZAZIONE DEL DISABILITY FILM FESTIVAL?

Con una donazione alla campagna di crowdfunding organizzata sulla piattaforma Produzioni dal Basso. Sostenendo il DFF sarà possibile contribuire alla resa accessibile, attraverso l’audiodescrizione e la sottotitolazione, di tutti i film in programma, alle spese per l’ acquisizione dei diritti di proiezione dei film in programma, alle spese SIAE, ai rimborsi spese per spostamenti e alloggio di relatori e relatrici, ai rimborsi spese per il gruppo di volontari e volontarie (tra cui sono comprese persone con disabilità) e a una parte delle spese di comunicazione dell’evento.

I 10 perché di Occhiopesto – Blind

Blind libro di Lorenzo Mattotti

di Tiziano Colombi

CONCEDI DEL TEMPO A UNA STORIA

Secondo appuntamento con i consigli di lettura. Questa settimana vi presentiamo “BLIND” di Lorenzo Mattotti edito da Logosedizioni e ve lo consigliamo perchè…

1- Perché è un libro illustrato composto da ventiquattro pagine. Tavole doppie di grande
formato. Niente parole.

2- Perché è illustrato da Lorenzo Mattotti, probabilmente, il più importante fumettista (e illustratore e regista) italiano.

3- Perché è stato pensato e creato insieme a CBM, una delle maggiori organizzazioni umanitarie Internazionali, impegnata nella prevenzione e cura della cecità e disabilità nei Paesi del Sud del mondo.

4- Perché si passa dal buio alla luce, dal nero al colore, dalla cecità alla speranza.

5- Perché è l’arte che viene salvata dalla diversità e non il contrario.

6- Perché prima dei lettori è un libro che ha aiutato, pare, il suo autore a comprendere una parte di universo.

7- Perché un libro illustrato sulla cecità è, quasi, un ossimoro. Non si dovrebbe fare. Non dovrebbe avere “senso” ma ce l’ha.

8- Perché come esergo al libro è stata scelta questa frase di Edmond Rostand “è di notte che è bello credere alla luce”.

9- Perché è bello. Non profondo, intelligente, interessante (è anche tutte queste cose) ma bello. E la bellezza è leggera.

10- Perché parte del ricavato andrà a sostenere i progetti di CBM.

Che aspettate? Correte a cercarlo!

I 10 perché di Occhiopesto – La figlia unica

la figlia unica di Guadalupe Nettel

di Tiziano Colombi

CONCEDI DEL TEMPO A UNA STORIA

I primi “10 perché” ci parlano de “LA FIGLIA UNICA”, un libro di Guadalupe Nettel edito da “La Nuova Frontiera”.

Dovreste leggerlo…

1- Perché Guadalupe Nettel, nata a Città del Messico nel 1973, è una delle più importanti scrittrici sudamericane contemporanee e conoscere la voce di un pezzo di mondo lontano, fa bene.

2- Perché “La figlia unica” potrebbe sembrare un libro sulla maternità, e lo è, ma non si limita al tema della genitorialità, alla scelta tra diventare o non diventare madre.

3- Perché le madri sono anche donne, lavoratrici, amanti, amiche, vicine di casa, cittadine, ricche e povere. In sostanza le donne – sono – e non può essere la scelta di diventare madri a circoscrivere il loro essere.

4- Perché gli altri protagonisti di questa storia sono i figli. Un ragazzino irrequieto che fatica a essere un bambino come lo vorrebbero gli adulti e una neonata cui i medici hanno diagnosticato un’insufficienza cerebrale a cui la bambina non sarebbe dovuta sopravvivere.

5- Perché la bambina sopravvive. Resiste. Se ne sta al mondo con i suoi deficit e limiti e mancanze e costringe tutti gli adulti che le stanno intorno a cambiare.

6- Perché come la maternità anche la disabilità è un tema che Nettel mette al centro del romanzo senza però regalargli la scena. E’ anch’esso un pezzo della vita dei personaggi, un pezzo importante, certo, ma pur sempre un pezzo.

7- Perché quando prova a raccontare la figura della piccola Ines e il suo irrazionale attaccamento alla vita, almeno secondo i parametri della medicina, Nettel scrive – È stranissimo non trovi? Perché qualcuno che non lo ha mai fatto dovrebbe avere voglia di vivere?

8- Perché il libro è scritto con una lingua essenziale. Più la storia che racconta si riempie di sentimenti e accadimenti complessi più la parola si asciuga, tenendo lontano la retorica e prendendosi il rischio, evitato con maestria, di diventare didascalica.

9- Perché voi lo sapete come funzionano il sistema sanitario e i servizi di cura messicani? Io non lo sapevo e non mi è dispiaciuto capirci qualcosa.

10- Perché alla fine è una storia d’amore, anzi di amor(i).

Correte a cercare questo libro!

Associazione Volonwrite presenta DFF OFF, anteprima ufficiale del Disability Film Festival

Associazione Volonwrite (organizzazione di volontariato impegnata dal 2009 nell’ambito della comunicazione sociale sulla disabilità in territorio torinese) è lieta di presentare DFF OFF, anteprima ufficiale della 1° edizione del Disability Film Festival, rassegna cinematografica tematica rinviata alla primavera 2021 a causa delle restrizioni previste dai recenti Dpcm deliberati dal Governo per contrastare la pandemia di coronavirus Covid-19. Leggi tutto “Associazione Volonwrite presenta DFF OFF, anteprima ufficiale del Disability Film Festival”