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La Rai al Salone del Libro 2025: accessibilità e innovazione per un servizio pubblico davvero inclusivo

Data di pubblicazione 15 Maggio 2025
Tempo di lettura Lettura 4 minuti

Giovedì 15 maggio, allo Spazio Rai del padiglione Oval del Salone Internazionale del Libro di Torino, si è tenuto il panel “Accessibilità dei contenuti tra nuovi linguaggi e format innovativi – L’esperienza Rai: un cammino costante verso la piena inclusione”. Un momento intenso e partecipato, che ha raccontato il lungo percorso della Rai verso una comunicazione capace di includere davvero tuttə.

A dialogare sul palco, moderati da Maria Chiara Andriello, Responsabile Accessibilità della Direzione Rai Pubblica Utilità, sono stati Guido Barlozzetti (giornalista), Giuseppe Galati (Rai Sport) e Maurizio Molinari (Responsabile media del Parlamento Europeo), con testimonianze che hanno intrecciato tecnologia, linguaggi e valori sociali.

Una storia lunga quarant’anni

L’impegno della Rai per l’accessibilità ha radici profonde. Nasce oltre quarant’anni fa con Televideo, e in particolare con la storica Pagina 777, dedicata alla sottotitolazione per le persone sorde. Parallelamente, per le persone cieche, il Telesoftware consentiva di accedere a contenuti attraverso supporti vocali: una rivoluzione per l’epoca.

Dagli anni 2010, l’accessibilità è diventata parte integrante della missione editoriale, con la nascita di strutture come Rai News e Rai Pubblica Utilità, che hanno avviato un lavoro sistematico su tutti i canali per rendere l’offerta davvero fruibile da ogni tipo di pubblico.

Due lingue, due visioni del mondo

Oggi la Rai parla due lingue: l’italiano e la LIS (Lingua dei Segni Italiana). L’inclusione non si limita alla traduzione, ma passa attraverso la creazione di contenuti originali pensati e prodotti da persone sorde, come le apprezzate interpretazioni in LIS delle canzoni del Festival di Sanremo. Una modalità che valorizza la lingua dei segni non solo come strumento, ma come cultura e identità.

Diversa ma altrettanto complessa è la sfida della conduzione accessibile per le persone cieche: come ha raccontato Maurizio Molinari, cieco, la voce diventa il principale veicolo narrativo, costretta a compensare l’assenza di ogni elemento visivo. L’obiettivo è trasmettere l’essenza di un contenuto attraverso una narrazione ricca, evocativa, precisa.

Rai Sport: rendere accessibile l’impossibile

Uno dei fronti più interessanti raccontati durante l’incontro è stato quello sportivo. Come ha spiegato Giuseppe Galati, rendere accessibili le telecronache per un pubblico cieco è una sfida professionale entusiasmante e complessa. Il linguaggio dello sport è infatti tradizionalmente visivo e concitato. Ma per chi non vede, serve l’esatto contrario: una narrazione dettagliata, descrittiva, immersiva.

Dai campionati di calcio alla Nazionale, Rai Sport ha raccolto la sfida, con entusiasmo e senso di responsabilità, adattando lo stile e le tecniche di telecronaca alle esigenze di un pubblico spesso escluso.

Accessibilità come valore democratico

Oggi, Rai continua a investire in strumenti e piattaforme accessibili, come RaiPlay con contenuti audiodescritti e sottotitolati, i video in Lingua dei Segni e il portale Rai Easy Web, progettato per una fruizione semplice e inclusiva. Ma soprattutto, è emersa con forza una visione dell’accessibilità come diritto culturale e valore democratico, in linea con gli obiettivi di sostenibilità sociale dell’Agenda 2030.

Il messaggio è chiaro: l’accessibilità non è un optional, ma una necessità. Non riguarda solo chi ha una disabilità sensoriale, ma amplia la fruibilità dell’informazione per tuttə.

Oltre la rappresentazione: la piena partecipazione

Durante il panel è stato sottolineato quanto sia ancora fondamentale superare la logica della rappresentazione e promuovere la partecipazione attiva delle persone con disabilità nei programmi, non come “temi” o “testimonianze”, ma come protagonisti e professionisti. Un cambiamento culturale necessario, che normalizza la presenza e valorizza le competenze, mettendo in secondo piano l’etichetta della disabilità.

Un pubblico attento, un futuro più accessibile

L’incontro, accessibile in Lingua dei Segni Italiana, ha visto una grande partecipazione del pubblico e numerosi spunti di riflessione. Il successo dell’evento conferma che la strada dell’inclusione è ancora lunga, ma percorsa con convinzione.

La Rai si dimostra, ancora una volta, un servizio pubblico all’avanguardia, dove innovazione tecnologica e responsabilità sociale si incontrano per costruire una comunicazione davvero accessibile, equa e universale.

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