Al Salone Internazionale del Libro di Torino 2025 si è tenuto un incontro dal forte impatto sociale e culturale, che ha approfondito un tema quanto mai attuale: lo sport come strumento di diplomazia. Protagonisti dell’evento, che ha visto la partecipazione anche dell’ex campione della Juventus e della Nazionale Italiana Gianluigi Buffon, sono stati anche il Responsabile della Divisione Calcio Paralimpico e Sperimentale della FIGC Giovanni Sacripante e il Presidente di Insuperabili Davide Leonardi, realtà d’eccellenza dedicata all’attività sportiva di persone con disabilità.
Il calcio paralimpico: una realtà in continua espansione
Giovanni Sacripante ha raccontato l’evoluzione di un settore che, dopo l’avvio nel 2019, è costantemente cresciuto ed oggi si contraddistingue per essere una realtà consolidata. La Divisione Calcio Paralimpico e Sperimentale organizza infatti un campionato nazionale riservato ad atleti con disabilità cognitive. Un’iniziativa che, oltre a promuovere il benessere fisico e psicologico, valorizza le potenzialità e i talenti di ogni atleta, in un’ottica di inclusione autentica.
In Italia, il calcio paralimpico coinvolge oltre 240 squadre, tra cui formazioni affiliate a club di Serie A, Serie B, Lega Pro e Dilettanti, per un totale di circa 3.300 atleti e oltre 1.300 partite giocate ogni anno. Il payoff della Divisione, “Il calcio è di tutti”, riassume perfettamente la sua mission: abbattere le barriere, dare spazio a tutti e coinvolgere le famiglie in un percorso condiviso: «Lavoriamo sul territorio – ha dichiarato Sacripante – per raggiungere il maggior numero possibile di famiglie perché c’è una grande domanda di sport inclusivo. Investiamo nella formazione, con corsi per allenatori, manager e operatori del settore, ma anche nella ricerca medico-scientifica per supportare ogni atleta con strumenti adeguati».
Un messaggio forte, in linea con le parole di Nelson Mandela, ricordate durante l’incontro: «Niente come lo sport ha il potere di cambiare il mondo». Ed è proprio questo il punto: il calcio, come linguaggio universale, diventa veicolo di diplomazia sociale e trasformazione culturale, dove l’Italia è protagonista con un contributo autentico e innovativo.
Insuperabili: un sogno che guarda al mondo
«Ogni sogno va concretizzato» ha affermato il fondatore di Insuperabili Davide Leonardi durante l’incontro. Oggi, il progetto nato a Torino per offrire a giovani con disabilità la possibilità di praticare il calcio, lo sport più popolare del mondo, conta 8 sedi in Italia con circa 850 atleti ed è riconosciuta a livello internazionale per l’efficacia del suo modello formativo e inclusivo: «Non tutti avevano la possibilità di giocare a calcio – ha ricordato lo stesso Leonardi – e così abbiamo deciso di costruire qualcosa che non c’era». Da quel momento, Insuperabili ha attratto l’attenzione di realtà internazionali: dalla formazione in Arabia Saudita, fino ai gemellaggi con club europei come il Levante in Spagna, con cui condivide la presenza di squadre composte esclusivamente da atlete donne con disabilità.
Lo sport come ponte tra culture e comunità
Con questo approccio, lo sport può farsi linguaggio di pace e diplomazia, un ponte tra persone, culture e visioni diverse del mondo. Attraverso il calcio paralimpico, l’Italia si pone come punto di riferimento internazionale, portando avanti un modello che unisce startup mentality, radicamento territoriale e visione etica. Dal sogno di una scuola calcio per tutti, alla costruzione di una rete educativa, sociale e sportiva in costante crescita, questi progetti dimostrano come lo sport non sia solo competizione, ma anche una forma evoluta di cittadinanza attiva.