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Al Salone del Libro di Torino “Vince la vita”: storie di sport, coraggio e rinascita con il progetto “Sport senza barriere”

Data di pubblicazione 16 Maggio 2025
Tempo di lettura Lettura 4 minuti
Salone del Libro 2025, evento inail

Giovedì 15 maggio 2025, al Salone Internazionale del Libro di Torino, si è svolto l’incontro “Vince la vita – Le belle storie”,  presentazione del progetto “Sport senza barriere” promosso da INAIL e dal Comitato Italiano Paralimpico per valorizzare lo sport come strumento di reinserimento sociale e personale per chi ha vissuto gravi infortuni.

Protagonisti dell’evento sono stati Giovanna Fasciani, atleta di equitazione paralimpica ed ex praticante di atletica leggera, Giuseppe Galliano, fondatore di una neonata associazione sportiva di wheelchair padel, e Marcello Fiori, Direttore Generale dell’INAIL: i tre si sono confrontati in un dialogo aperto sul potere trasformativo dello sport.

L’eredità di Antonio Maglio: lo sport come riscatto

Il progetto “Sport senza barriere” raccoglie idealmente l’eredità del dottor Antonio Maglio, neuropsichiatra e dirigente INAIL che, negli anni ’50 presso il centro Villa Marina di Ostia, rivoluzionò il concetto di riabilitazione per le persone paraplegiche. Con una visione pionieristica, Maglio fu tra i promotori delle prime competizioni sportive per disabili ispirandosi all’esempio di Stoke Mandeville in Inghilterra, gettando le basi per le future Paralimpiadi.

Oggi, a distanza di decenni, “Sport senza barriere” dimostra che l’attività sportiva può ancora rappresentare uno stimolo vitale e uno strumento di reinserimento nella società per chi ha subito infortuni sul lavoro. Le iniziative del progetto comprendono open day sportivi accessibili a tutti, laboratori esperienziali e una serie di podcast in cui gli atleti raccontano le proprie storie di rinascita.

Giovanna Fasciani: la cavalla Stellina e la rinascita

Tra le testimonianze più significative dell’incontro, quella di Giovanna Fasciani ha colpito in modo particolare il pubblico. Dopo un grave incidente con un lungo periodo di degenza a letto a causa di diversi arti fratturati e un forte trauma cranico, durante la riabilitazione Giovanna ha trovato nello sport la chiave per tornare a vivere: «Facevo atletica leggera ed equitazione, ero una sportiva. Dopo l’incidente non credevo fosse possibile ricominciare, ma grazie al Comitato Paralimpico e all’INAIL ho avuto una seconda possibilità» ha commentato.

Il percorso di recupero l’ha portata prima a tentare prima con nuoto e atletica, ma poi è stata l’equitazione a stimolare la vera svolta. Grazie alla cavalla Stellina, infatti, Fasciani non solo ha riacquistato fiducia e forza fisica, ma ha anche riscoperto un modo nuovo di relazionarsi con se stessa e con gli altri: «Stellina mi ha aiutata a correggere la postura, ma anche a riscoprire l’ascolto e la comunicazione» ha aggiunto.

Giuseppe Galliano: dall’Unità Spinale al circuito nazionale di wheelchair padel

Giuseppe Galliano ha invece raccontato con energia e passione il suo percorso con il wheelchair padel: «Se 24 anni fa qualcuno fosse venuto in Unità Spinale a spiegarmi quanto lo sport avrebbe potuto cambiarmi la vita, forse avrei accelerato la mia ripresa» ha spiegato. Oggi, Giuseppe è un atleta e ha fondato una nuova associazione sportiva per promuovere questa disciplina tra le persone con disabilità: «Stiamo lavorando con la FITP a un circuito nazionale. L’obiettivo è andare direttamente nelle Unità Spinali con l’obiettivo di introdurre carrozzine adattabili e creare open day dove i ragazzi possano provare» ha proseguito.

Il suo messaggio è chiaro: lo sport non è solo prestazione, ma anche inclusione, motivazione e rinascita: «Non importa quale sport tu faccia, l’importante è scendere in campo, trovare uno stimolo e sentire che puoi ancora farcela».

Marcello Fiori: “Insieme possiamo abbattere le barriere”

A chiudere l’incontro ci ha pensato l’intervento di Marcello Fiori, Direttore Generale INAIL, che ha recentemente intitolato l’Auditorium dell’ente proprio ad Antonio Maglio: «La vita dopo un incidente può essere diversa, ma non per forza peggiore. Ha un valore straordinario se sostenuta da dignità, opportunità e ascolto».

Fiori ha infine sottolineato come, sebbene lo slogan del progetto sia “sport senza barriere”, le barriere esistano ancora, soprattutto nel mondo del lavoro. «Il reinserimento lavorativo è spesso trascurato. Il nostro impegno è mettere la persona al centro, creare reti di sostegno reali, continuare a credere che insieme – solo insieme – possiamo abbattere ogni ostacolo».

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