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“Biblioteca per tutti i sensi”: libri accessibili e CAA al Salone del Libro

Data di pubblicazione 16 Maggio 2025
Tempo di lettura Lettura 4 minuti

Un modello di inclusione che parte dalle biblioteche e arriva al cuore della cultura. È questo il senso dell’incontro “CAA: strumenti concreti, spunti e suggerimenti operativi in comunicazione aumentativa per una biblioteca più accessibile”, che si è tenuto allo Spazio Toscana del Salone Internazionale del Libro di Torino. Protagoniste le bibliotecarie Sabrina Egiziano e Francesca Meoli, impegnate da anni in percorsi di accessibilità e inclusione.

Al centro dell’iniziativa, il progetto “Biblioteca per tutti i sensi”, presentato dalle biblioteche comunali di Calenzano, Sesto Fiorentino, Scandicci e Lastra a Signa, che si è classificato primo a livello nazionale nel bando “Lettura per tutti 2020”, promosso dal Centro per il libro e la lettura (Cepell) del Ministero della Cultura.

L’accessibilità passa dai simboli

Fulcro dell’incontro è stata la Comunicazione Aumentativa e Alternativa (CAA), un sistema di comunicazione visiva che affianca o sostituisce il linguaggio verbale, attraverso simboli codificati (come PCS o Widgit/VLS), immagini, gesti e tecnologie. Uno strumento pensato per persone con disabilità cognitive o comunicative, ma utile anche per chi ha difficoltà di lettura, disturbi dell’apprendimento o barriere linguistiche.

Nel contesto delle biblioteche, la CAA trova applicazione concreta nei cosiddetti Inbook, libri nei quali ogni parola è accompagnata da un simbolo che ne facilita la comprensione, in un formato rigoroso e standardizzato. È proprio grazie al progetto Biblioteca per tutti i sensi che queste risorse stanno diventando più diffuse e accessibili anche al di fuori dell’ambito scolastico o specialistico.

Un progetto, quattro biblioteche, tanti pubblici

Il progetto ha coinvolto in modo attivo quattro biblioteche del territorio fiorentino, con un piano articolato su più livelli:

  • Per persone ipovedenti o cieche, sono stati acquistati libri tattili e audiolibri, e avviati laboratori per la produzione di nuove risorse accessibili.

  • Per utenti sordi, è stata prevista una formazione specifica del personale bibliotecario, finalizzata all’accoglienza e all’assistenza alla ricerca.

  • Per lettori e lettrici con DSA, le biblioteche hanno potenziato le sezioni dedicate ad audiolibri e testi ad alta leggibilità.

  • Per persone con disabilità cognitive o autistiche, sono stati acquistati nuovi Inbook, attivate licenze software per la traduzione in simboli (Symwriter), e progettate segnaletiche inclusive all’interno degli spazi.

In parallelo, sono stati realizzati percorsi formativi aperti al territorio: insegnanti, educatori ed educatrici, famiglie, volontari/e, cittadinanza attiva. L’obiettivo? Promuovere una comunità educante che veda nella biblioteca un presidio culturale accessibile e capace di includere.

Libri tattili, audiolibri, segnaletica inclusiva

A oggi sono oltre 45 i libri tradotti in simboli CAA grazie al lavoro congiunto delle bibliotecarie e di traduttori/ici volontari/e, in molti casi si tratta di titoli non ancora pubblicati da editori specializzati. Tra le produzioni presentate: Lo sgabuzzZzino, un inedito realizzato dalla biblioteca di Sesto Fiorentino. In alcune versioni sperimentali, anche la punteggiatura viene resa visiva, rendendo il testo ancora più accessibile.

Un ruolo centrale nel progetto lo ha avuto anche la biblioteca di Campi Bisenzio, che ha interpretato il concetto di “biblioteca per tutti i sensi” puntando sulla creazione di ambienti realmente fruibili da chiunque, grazie alla segnaletica in simboli e alla revisione degli spazi e dei servizi.

Un nuovo modello di biblioteca pubblica

Il progetto si ispira ai principi del Manifesto IFLA/Unesco sulle biblioteche pubbliche, che riconosce queste istituzioni come “via d’accesso locale alla conoscenza e condizione essenziale per l’apprendimento permanente”. Un’idea di biblioteca che non lascia indietro nessuno, soprattutto in tempi in cui l’accesso alla cultura può ancora incontrare ostacoli, barriere o diseguaglianze.

Nei prossimi mesi, è prevista una campagna di comunicazione intercomunale che accompagnerà la presentazione dei risultati e dei prodotti realizzati – dai libri tattili agli Inbook, dagli audiolibri alla segnaletica accessibile – con l’obiettivo di ampliare il bacino di utenza e condividere buone pratiche anche con altri territori.

Il messaggio portato al Salone del Libro da Sabrina Egiziano e Francesca Meoli è chiaro: l’inclusione non è un concetto astratto, ma una pratica quotidiana che può (e deve) partire dai luoghi della cultura. Le biblioteche coinvolte nel progetto Biblioteca per tutti i sensi dimostrano che libri, tecnologie e formazione possono diventare strumenti potenti per costruire una società davvero accessibile e partecipata.

In un’epoca in cui l’accesso alla cultura è ancora diseguale, esperienze come questa ci ricordano che ogni barriera può essere abbattuta, se si ha il coraggio – e la volontà – di farlo.

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