Il 17 maggio 2025, in occasione della Giornata Internazionale contro l’Omolesbobitransfobia, il Salone Internazionale del Libro di Torino ha ospitato la presentazione di Parole arcobaleno (Mimesis Edizioni) della linguista Elena Pepponi. Il libro, vincitore del bando studi LGBTQIA+ del Circolo Maurice, rappresenta un’analisi approfondita del lessico tematico in Italia, esplorando come il linguaggio possa essere un potente strumento trasformazione culturale; all’evento hanno partecipato, in qualità di moderatori, Manuela Manera e Fabrizio Acanfora.
Un’opera che nasce dalla ricerca lessicografica
Elena Pepponi ha intrapreso un’analisi dettagliata dei dizionari (tra edizioni storiche, appendici sui neologismi e dizionari etimologici) per tracciare l’evoluzione del lessico LGBTQIA+ nel contesto italiano: «La scelta – ha sottolineato – di dire o non dire una parola, escluderla o rinegoziare il suo significato, dice qualcosa su di noi e sul nostro modo di pensare la società. I dizionari sono una cartina di tornasole per dimostrare quanto si sia fatto per rompere il silenzio sulle tematiche LGBTQIA+, che in realtà hanno radici profonde nel nostro sistema culturale». Questa riflessione ha evidenziato come il linguaggio non sia neutro, ma rifletta e influenzi le dinamiche sociali e culturali.
Il lessico come strumento di inclusione
Pepponi ha evidenziato l’importanza di riconoscere e valorizzare le parole che rappresentano le identità LGBTQIA+, sottolineando che la lingua è in continua evoluzione. Questo approccio invita a una riflessione più profonda sull’uso del linguaggio e sulla necessità di adottare un lessico che rispecchi la diversità della società contemporanea: «Dobbiamo uscire – ha proseguito – dall’idea che neutro sia bello e che il resto, connotato negativamente o positivamente, faccia schifo. L’importante non è ricercare una lingua neutra, ma avere un pensiero critico per essere in grado di contrastarla quando ferisce e di valorizzarla quando crea ponti».
Storie di parole e identità
Nel corso della presentazione, Pepponi ha condiviso alcune delle scoperte più significative emerse durante la sua ricerca. Ad esempio, ha parlato della parola “omofilo” in contrapposizione a “omosessuale”, introdotta in Italia negli anni ’50 su ispirazione del termine francese “homophile”. Questo termine cercava di enfatizzare l’aspetto affettivo delle relazioni omosessuali, distanziandosi dalla connotazione sessuale e promuovendo una visione più accettabile in un contesto sociale conservatore. Un altro esempio riguarda la parola “autismo”, che è stata riappropriata dalle persone autistiche per sottrarla all’ambito esclusivamente medico e rivendicare un’identità al di là della diagnosi clinica.
Un dibattito aperto sul linguaggio inclusivo
La presentazione di Parole arcobaleno si inserisce perfettamente nel tema del Salone del Libro 2025, “Le parole tra noi leggere”, che invita a riflettere sulla forza e la delicatezza del linguaggio. Il libro di Pepponi rappresenta un contributo significativo a questo dibattito, offrendo strumenti per comprendere come le parole possano essere utilizzate per costruire una società più rispettosa delle diversità.
Parole arcobaleno è un’opera significativa per chiunque sia interessato a comprendere l’evoluzione del lessico LGBTQIA+ in Italia e il ruolo cruciale che il linguaggio gioca nella costruzione dell’identità e nella lotta contro le discriminazioni.