Giovedì 15 maggio, nello Spazio Veneto del Padiglione Oval, l’autore e attivista ha raccontato il suo percorso personale e collettivo tra disabilità sensoriale, viaggi estremi e cammini accessibili.
«Non è la vista a definire il cammino, ma l’ascolto e la condivisione». Così Dario Sorgato ha aperto la presentazione del suo libro Guarda dove cammini. Passi condivisi sui sentieri del possibile (Ediciclo Editore, collana “Ossigeno”), davanti a un pubblico attento e partecipe al Salone Internazionale del Libro di Torino.
Il volume, che porta la prefazione dell’escursionista e scrittore Luca Gianotti, non è soltanto un’autobiografia, ma un vero e proprio manifesto per un nuovo modo di intendere il cammino: non come performance sportiva, ma come esperienza sensoriale, umana, trasformativa.
Sorgato convive con la sindrome di Usher, una patologia rara e degenerativa che comporta sordità e perdita progressiva della vista. Eppure, nelle sue parole, la disabilità non è mai trattata come limite: «Viaggiando ho cercato negli altri uno specchio per capire meglio me stesso. Camminare con altri, anche molto diversi da me, mi ha permesso di trasformare la percezione della disabilità».
Il libro si compone di quattro sezioni: una parte autobiografica, il racconto della nascita dell’associazione NoisyVision, le esperienze di cammini condivisi e una guida pratica all’organizzazione di escursioni inclusive. Il volume è disponibile anche in formato eBook accessibile certificato dalla Fondazione LIA – Libri Italiani Accessibili.
Dal blog alla traversata oceanica: una vita in movimento tra ricerca e progettazione sensoriale
Dopo la laurea in design e un’esperienza in uno studio milanese, Sorgato ha attraversato l’Oceano Atlantico a bordo di un vascello di cemento con tre vele quadrate, da Città del Capo al Brasile. «Due mesi in mare, senza vedere le stelle, immerso in un nulla pieno di senso», ha raccontato. «Quel tempo mi ha permesso di pensare in modo nuovo. La noia è il sale della creatività».
È stato proprio in quei momenti di sospensione durante un trasferimento a Berlino che ha deciso di non nascondersi più, né dietro i capelli lunghi per coprire le protesi acustiche, né dietro le convenzioni sociali. Da lì è nata NoisyVision, prima come blog, poi come piattaforma di attivismo per l’inclusione delle persone con disabilità sensoriali.
Oggi il progetto ha una dimensione europea: promuove laboratori con giovani di tutta Europa per immaginare “città visionarie” dove l’accessibilità sia pienamente realizzata. Il colore simbolo è il giallo, scelto perché visibile anche a chi ha una ridotta capacità visiva e per rendere visibili le cosiddette disabilità invisibili. Anche per questo l’autore ha scelto di vestirsi sempre di giallo.
I cammini organizzati da NoisyVision non sono riservati a chi ha una disabilità visiva o uditiva: «Partecipano persone normovedenti e non. Alla fine del percorso, tutti scoprono qualcosa su di sé e sugli altri. Si impara a comunicare in modo diverso e più profondo».
Con Guarda dove cammini, Dario Sorgato invita a rallentare, ascoltare e costruire relazioni. E ci ricorda che camminare, anche nella fragilità, può essere un atto potente di libertà e cura collettiva.
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