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Disegnare l’inclusione al Salone del Libro: Marina Cuollo parla ai bambini

Data di pubblicazione 16 Maggio 2025
Tempo di lettura Lettura 3 minuti

Parlare di disabilità in modo semplice, diretto e senza edulcorazioni si può. Anzi, si deve. Lo ha dimostrato l’autrice e attivista Marina Cuollo, protagonista del laboratorio A modo mio, a modo tuo! al Salone Internazionale del Libro di Torino 2025, in un evento pensato interamente per bambine e bambini. Al centro, la presentazione del suo libro “La disabilità spiegata ai bambini e alle bambine”.

Un pomeriggio fatto di ascolto, storie e creatività, in cui Cuollo ha saputo coinvolgere con intelligenza e ironia un pubblico giovane ma attento, proponendo una narrazione nuova e necessaria sul tema della disabilità. La protagonista del libro, Azzurra, non è un’eroina che deve “superare i suoi limiti”, ma una bambina che semplicemente vive, con le sue difficoltà e i suoi punti di forza. Una quotidianità raccontata con autenticità, lontana dagli stereotipi e dai toni pietistici che spesso accompagnano i discorsi sulla disabilità.

Disegnare l’inclusione: i bambini e le bambine inventano

Dopo la presentazione del libro, Marina Cuollo ha lanciato una sfida creativa ai/alle giovani partecipanti: “Disegnate un oggetto che vi semplificherebbe la vita. Un oggetto che ancora non esiste, ma che vi piacerebbe avere.” Ne sono nate invenzioni fantasiose e geniali, dallo “zaino tuttofare” al “braccialetto magico per la pace”, tutte nate da un’esigenza concreta e da uno sguardo privo di pregiudizi.

Il laboratorio ha offerto uno spazio prezioso in cui bambine e bambini hanno potuto riflettere, giocare, immaginare. E soprattutto, comprendere che esistono tanti modi di stare al mondo, e che tutti meritano ascolto e rispetto. Lontano dalle semplificazioni dell’adultocentrismo, l’incontro ha mostrato quanto sia fondamentale parlare di disabilità sin dall’infanzia, con le parole giuste, ma anche con la libertà di porre domande e di cercare risposte.

Semplicità non significa superficialità

Il libro, come l’intera iniziativa, si pone un obiettivo ben preciso: rendere visibili corpi, esperienze e vite che troppo spesso vengono raccontati solo attraverso filtri di straordinarietà o pietismo.

La disabilità, nelle parole di Cuollo, non è un ostacolo da superare, ma una condizione da conoscere. E i/le più piccoli/e, se messi/e nelle condizioni di farlo, sono molto più pronti/e di quanto immaginiamo. Basta offrire loro gli strumenti adeguati, e lasciare che siano loro – a modo loro – a capire, accogliere, costruire.

Un messaggio potente, che al Salone del Libro 2025 ha trovato spazio, voce e futuro.

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