Al Salone Internazionale del Libro di Torino, sabato 17 maggio, il laboratorio di scrittura del Padiglione 4 si è trasformato in uno spazio di riflessione profonda grazie all’evento “Il libro illustrato come spazio di esplorazione. Tra migrazione, diversità, disabilità, empatia”, organizzato in collaborazione con @logosedizioni e condotto da Lina Vergara Huilcaman.
Una formazione intensa e partecipata, pensata per educatori ed educatrici, docenti, bibliotecari e bibliotecarie e appassionatə del mondo dell’infanzia, incentrata sull’utilizzo dell’albo illustrato come strumento non solo educativo, ma anche introspettivo. Un mezzo capace di stimolare lettura e riflessione sia individuale che collettiva, per costruire una comunità scolastica più empatica, inclusiva e consapevole.
Disabilità e immedesimazione: “Lucia” come esempio
Fulcro dell’incontro è stato il libro illustrato “Lucia” di Roger Olmos, illustratore catalano riconosciuto a livello internazionale. L’opera, profonda e delicata, racconta il mondo attraverso gli occhi — anzi, attraverso i sensi — di una bambina cieca. Lucia non vede, ma immagina. Ogni giorno, il suo viaggio verso la scuola si trasforma in un’avventura sensoriale, fatta di suoni, profumi, contatti e colori generati dalla fantasia.
Un’opera pensata per un pubblico vedente, con l’obiettivo di far comprendere la disabilità senza pietismo, ma attraverso l’esperienza empatica. Lontano dagli stereotipi della “supereroina”, Lucia invita il lettore e la lettrice a mettersi nei suoi panni, a interrogarsi su quanto la vista condizioni la percezione della realtà, e a immaginare, anche da adulti, un mondo possibile fatto di ascolto, tatto e accoglienza.
Un albo illustrato che educa grandi e piccolə
L’evento ha sottolineato come libri come Lucia possano avere un forte impatto educativo, non solo nei confronti dei bambini e delle bambine, ma anche degli/delle adulti/e. La forza del libro illustrato risiede nella sua capacità di rendere tangibili e visibili esperienze complesse come la disabilità, la migrazione e la diversità, attraverso un linguaggio accessibile ma mai banale.
Lina Vergara Huilcaman ha guidato i/le partecipanti in un viaggio formativo tra le potenzialità pedagogiche dell’albo illustrato, spiegando come esso possa diventare uno spazio di esplorazione personale e collettiva, uno strumento potente per costruire cittadinanza attiva, empatia e rispetto.
Roger Olmos e la collana CBM
“Lucia” fa parte della collana CBM #logosedizioni, dedicata alla disabilità e all’inclusione, inaugurata con Blind di Lorenzo Mattotti. I libri di questa collana vogliono aprire una finestra sul mondo della diversità e contribuire alla formazione di una cultura più equa, fin dalla prima infanzia.
Roger Olmos, autore e illustratore del libro, ha dedicato sei mesi di studio e lavoro a Lucia. La sua carriera, iniziata a Barcellona, lo ha portato a pubblicare oltre novanta titoli, diventando un punto di riferimento nell’editoria per ragazzi. Profondamente legato ai temi del rispetto per l’ambiente e per tutti gli esseri viventi, promuove con coerenza un messaggio di consapevolezza e responsabilità.
Insomma, l’incontro al Salone ha confermato quanto il libro illustrato possa essere uno strumento pedagogico e culturale potente, capace di educare a guardare il mondo con altri occhi. “Lucia” non è solo la storia di una bambina cieca: è il racconto di un modo diverso di percepire e interpretare la realtà, che ci invita a superare i limiti visivi, culturali e sociali che spesso ci impediscono di comprenderci a vicenda.
Un’occasione preziosa per promuovere empatia e inclusione, a partire dalle pagine di un libro.
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