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Inclusione scolastica, due dossier per cambiare rotta: famiglie escluse, piattaforme inadeguate”

Data di pubblicazione 28 Maggio 2025
Tempo di lettura Lettura 3 minuti

Famiglie sempre più marginalizzate, continuità didattica compromessa, piattaforme digitali poco accessibili: è il quadro allarmante che emerge dai due dossier presentati dalla Federazione Osservatorio 182 al Ministero dell’Istruzione e del Merito, con l’obiettivo di sollecitare un intervento deciso su alcune criticità dell’inclusione scolastica e proporre soluzioni concrete.

I documenti, intitolati “La continuità didattica: una sfida aperta!” e “L’inclusione in piattaforma: dalla partizione separata SIDI ‘Anagrafe dello studente’ nuovo modello PEI, alla Piattaforma ‘Unica’”, affrontano due nodi centrali del sistema educativo italiano: il diritto degli alunni e delle alunne con disabilità alla continuità educativa e l’uso delle tecnologie digitali per l’inclusione.

Continuità didattica: una sfida ancora aperta

Nel primo dossier si denuncia una prassi ancora diffusa che isola l’alunno e l’alunna con disabilità affidandolo/a unicamente al/la docente di sostegno, anziché promuovere una responsabilità condivisa tra tutti/e i/le docenti della classe. Una situazione che, secondo la Federazione, alimenta fenomeni di delega e deresponsabilizzazione, in contrasto con il principio dell’inclusione.

Il testo ribadisce inoltre l’urgenza di investire nella formazione iniziale e permanente di insegnanti e dirigenti scolastici/che, per garantire una scuola davvero capace di accogliere e valorizzare tutte e tutti.

Altro punto cruciale: il ruolo della famiglia. A dispetto delle previsioni di legge, che riconoscono ai genitori uno spazio decisionale paritario all’interno del Gruppo di Lavoro Operativo sull’Inclusione (GLO), il Decreto Interministeriale 182/20 ha di fatto ridotto la loro funzione a quella di meri partecipanti. Per questo la Federazione chiede una riforma del decreto, che restituisca alla famiglia la centralità che le spetta nella costruzione del progetto educativo per il figlio o la figlia.

Piattaforme digitali: strumenti o ostacoli?

Il secondo dossier guarda invece al presente e al futuro dell’inclusione scolastica in chiave digitale. Con l’introduzione della Piattaforma “Unica”, che dovrebbe semplificare la gestione del Piano Educativo Individualizzato (PEI), sono emerse numerose segnalazioni di inefficienze e barriere informatiche che rendono difficile l’accesso e l’utilizzo del sistema stesso, minando la partecipazione attiva degli attori e delle attrici coinvolti/e, prime fra tutte le famiglie.

La proposta è chiara: trasformare la tecnologia da ostacolo a risorsa, semplificando i processi e favorendo una reale collaborazione tra scuola e famiglia, affinché il GLO diventi uno spazio efficace di confronto e progettazione per il successo formativo dell’alunno e dell’alunna con disabilità.

In un sistema scolastico che ancora fatica a garantire pari opportunità, questi due dossier rappresentano non solo una denuncia lucida, ma soprattutto un’occasione per ripensare l’inclusione in modo più equo, partecipato e umano. Ora la palla passa al Ministero: l’auspicio è che ascolti davvero.

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