Al PARI di Palazzo Barolo torna l’arte inclusiva di Singolare e Plurale

di Marco Berton

Il PARI, Polo per le Arti Relazionali e Irregolari di Palazzo Barolo a Torino, torna ad aprirsi al pubblico con l’edizione 2021 di Singolare e Plurale, progetto promosso dalla Città di Torino e da Opera Barolo con delle associazioni Artenne e Forme in Bilico.

Arte e pandemia

Uno dei focus principali della rassegna sarà, per forza di cose, la pandemia: “Il PARI – fanno sapere gli organizzatori – pone sempre grande attenzione alle problematiche del presente, ne accoglie le istanze e si offre come spazio di comunicazione ed elaborazione per una consapevolezza dei fenomeni e dei comportamenti, sociali e culturali. Le quattro mostre indagano vissuti e strategie di sopravvivenza di artisti emergenti, professionisti e outsider nell’affrontare in modo creativo il trauma da pandemia e da lockdown“.

A essere messa in evidenza, in particolare, sarà l’importanza dell’arte nel superare le difficoltà: “Espressione di sé e creatività – proseguono – sono tra le risposte alle ferite individuali e sociali da Covid: un’emergenza che ha fatto fare esperienza di inedita fragilità a persone, organizzazioni e sistemi, ampliando le diseguaglianze. L’arte e la cultura sono fra le risorse centrali per dare sollievo alle ferite, attivare resilienze e ridisegnare piani di vita all’interno di una società che dovrà affrontare una sindrome post traumatica da stress“.

Le mostre

Entrando nel vivo del programma, le mostre saranno ben 4: le prime tre troveranno spazio da giovedì 20 maggio a domenica 6 giugno all’interno delle cantine di Palazzo Barolo. Si tratta di A prescindere (a cura di Forme in Bilico e Artenne in collaborazione con il Centro Arte Singolare e Plurale della Città di Torino, le cooperative sociali Chronos/Arte Pura, Stranaidea e Anffas di Vercelli), serie di lavori realizzati a casa durante lockdown e quarantene dagli artisti irregolari appartenenti al progetto Mai visti e altre storie Simone De Filippo, Lorenzo Filardi e Mario Panzani, Beati gli avanzi, personale del giovane artista e studente dell’Accademia Albertina Eric Pasino a cura di Elena Radovix, e 40IN40ENA, collezione composta da circa 40 opere realizzate da diversi artisti (Leandro Agostini, Carola Allemandi, Angelo Barile, Sarah Bowyer, Nella Caffaratti, Cristian Ciamporcero, Costanza Costamagna, Maria Crocco, Lele De Bonis, Enrico Tommaso De Paris, Gerardo Di Fonzo, Francesco Di Lernia, Carlo D’Oria, Fannidada, Octavio Floreal, Carlo Galfione, Paola Gandini, Ferdi Giardini, Carlo Gloria, Jins, Chen Li, Michele Liuzzi, Cristina Mandelli, Marco Memeo, Pablo Mesa Capella, Flavia Nasrin, Mario Pandiani, Benedetta Piovesana, Rudi Punzo, Giuseppe Restano, Leardo Sciacoviello, Togaci, Veronique Torgue, Gosia Turzeniecka, Flavio Ullucci, Luj Vacchino, Ugo Venturini, Walter Visentin, Coral Woodbury, Francesca Zaetta) sul tema dell’isolamento e della pandemia con commento critico di Roberto Mastroianni; gli stessi sono anche i protagonisti di un cortometraggio animato per la regia di Sarah Bowyer, Jins e Max Judica Cordiglia.

L’ultima mostra in programma, allestita negli appartamenti di Diana e del Legnanino al (piano terra) da venerdì 21 maggio a domenica 6 giugno, sarà invece Astolfo sulla luna, realizzata nell’ambito della biennale di fotografia Materiali Resistenti 2021 e a cura di Stefano Greco ed Emilio Ingenito (Associazioni Arte Totale e Il Terzo Occhio Photography) con il patrocinio della Regione Piemonte. L’esposizione, che vedrà fianco a fianco fotografi professionisti e amatoriali (Mauro Alessandria, Angelo Baffa Giusa, Roberto Bellani, Valerio Bianco, Giorgio Boschetti, Franco Bussolino, Giovanni Cappello, Lorenzo Confalonieri, Marco Corongi, Gabriella Fileppo, Niccolò Fontana, Salvatore Giò Gagliano, Massimo Gea, Stefano Greco, Emilio Ingenito, Simone Manzocchi, Paola Parodi, Roberta Pastore, Mauro Raffini, Federico Ranghino, Ettore Saletti, Debora Sereno, Germana Ventura, Giorgio Veronesi, David Vicario, Pier Paolo Viola) proporrà delle riflessioni sulla disabilità intellettiva e il disagio mentalepartendo dalla metafora del racconto di Ludovico Ariosto, che vede Astolfo intraprendere un visionario viaggio dalla Terra alla Luna per ricercare l’ampolla che contiene il senno di Orlando“.

L’ingresso è gratuito ma, nelle giornate inaugurali, sarà consentito solamente su prenotazione a orari scaglionati. Clicca qui per ulteriori informazioni.