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Alla scoperta della mobilità accessibile insieme all’UICI: a Torino gli studenti di urbanistica parigini

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Data di pubblicazione 3 Marzo 2023
Tempo di lettura Lettura 2 minuti
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Una gradita visita ha coinvolto la sezione di Torino dell’UICI – Unione Italiana Ciechi e Ipovedenti: 24 studenti del Master in Mobilità e Trasporti dell’École d’Urbanisme di Parigi, infatti, hanno avuto modo di scoprire la città sotto l’aspetto della mobilità accessibile accompagnati da alcuni volontari dell’associazione.

Due guide d’eccezione

L’iniziativa ha coinvolto i partecipanti al master, tra cui ingegneri, geografi, esperti di urbanistica e di scienze politiche, in un percorso guidato (della durata di circa due ore, ndr) dai consiglieri UICI Sergio Prelato, persona ipovedente e responsabile del settore trasporti, e Marco Pronello, persona cieca e responsabile del settore lavoro, nonché interprete per l’occasione.

 

Le infrastrutture per la mobilità accessibile

Partendo dalla sede UICI in Corso Vittorio Emanuele II 63, il gruppo si è poi diretto verso le stazioni della metropolitana Re Umberto e Porta Nuova, analizzando le diverse infrastrutture per la mobilità accessibile tra cui i semafori sonori presenti, i percorsi tattili a pavimento con segnaletica in rilievo, le indicazioni in braille impresse sui corrimano e i cartelli con caratteri ingranditi e ad alto contrasto. A tutto questo si sono aggiunte alcune fermate del trasporto pubblico urbano di superficie, dotate di QR code attraverso il quale è possibile scoprire gli orari dei passaggi dei mezzi grazie alla compatibilità con le tecnologie di sintesi vocale.

 

I commenti

Il giudizio sulla visita degli studenti francesi è stata giudicata in modo molto positivo: «Torino – hanno commentato gli stessi Prelato e Pronello al termine dell’esperienza – non è una città perfetta: c’è ancora moltissimo da fare, ma grazie al lavoro svolto in sinergia con le amministrazioni e i tecnici del Comune sono nati esempi virtuosi che possono diventare punto di riferimento a livello nazionale e internazionale. Dal canto nostro, speriamo di aver fornito spunti interessanti e utili per il futuro di questi giovani, che saranno i professionisti e i decisori pubblici di domani».

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