Domenica 12 maggio, al Salone del Libro di Torino si è tenuta la presentazione del volume “Quando fai la chemio le zanzare non ti pungono” di Gianfranco Damico. Accanto a lui, hanno preso parte al dialogo Marco Riva, Professore Associato di Neurochirurgia presso Humanitas University, e Giuseppe Lissandrello, Psicologo e Psicoterapeuta autore della postfazione del libro.
Noto per il suo approccio diretto e motivazionale, Gianfranco Damico si è trovato di fronte a una delle sfide più difficili della sua vita quando ha ricevuto una diagnosi che ha cambiato radicalmente la sua esistenza: un cancro al cervello, organo al centro della sua professione e passione. Al Salone Internazionale del Libro però, non arriva nelle vesti del “sopravvissuto”, ma in quelle di autore, un autore che di cancro parla, ma in modo ben diverso rispetto a ciò a cui siamo abituati.
Sin dall’inizio, Gianfranco Damico affronta il tema con sincerità: “Non parlo del cancro con piacere, perché piacere non è stato. Però mi sento di farlo perché, col tempo, mi sono reso conto che potevo passare un messaggio”. Infatti, condividendo il processo di creazione del libro, Damico rivela come inizialmente fosse riluttante a discutere della sua malattia, tanto che nemmeno le insistenze e gli incoraggiamenti della sua editrice riuscivano a scalfire la sua decisione. Eppure, con il passare delle settimane, il bagaglio formativo e professionale, unito alla sua esperienza pratica, lo hanno progressivamente convinto che condividere la sua storia sarebbe stata una scelta giusta. Sì, perché Damico, oltre ad essere un sociologo di spicco, è anche autore di 5 libri editi da Feltrinelli sul mental coaching. Noto proprio per opere stimolanti e provocatorie come “Smettila di essere te stesso”, un titolo che invita alla riflessione e all’auto esplorazione, Damico si serve dunque delle sue competenze di mentoring come guida preziosa per orientarsi in un territorio sconosciuto.
L’intento iniziale è dunque semplice: affidarsi alla scrittura, non con l’obiettivo di scrivere un libro, bensì di intraprendere un percorso auto-terapeutico attraverso i social network. Per oltre un anno quindi, Gianfranco Damico si serve principalmente di Facebook per esternare pensieri e riflessioni ed esplorare temi universali come la vita, la morte e la resilienza.
Solo in seguito, rileggendo in sequenza uno dopo l’altro i post pubblicati regolarmente, si rende conto che c’è la possibilità di trasformare il tutto un libro. E non un romanzo generico, ma un libro formato diario che parli della sua personale esperienza.
“Non volevo parlare del cancro” dice ai microfoni. “Volevo parlare della vita, durante il cancro. E di come il cancro possa non cancellare la bellezza, il coraggio, la meraviglia del nostro essere vivi. Non potevo e non volevo farlo scrivendo ‘un manuale’, un libro di parole. Potevo farlo parlando della mia vita concreta che scorreva, minacciata certo, ma sempre vibrante, splendente in me, e preziosa. E di come tutto questo sia parte fondamentale della cura, se state vivendo questa esperienza, voi o qualcuno a voi caro. O rendere migliore e più luminosa la vostra, mentre godete del miracolo magnifico di stare bene”.
Leggendo “Quando fai la chemio le zanzare non ti pungono” non emerge dunque la figura del protagonista nelle vesti del“guerriero uscito vincitore”, bensì un racconto personale, autobiografico, una riflessione interiore, un vero e proprio viaggio intimo nell’anima dell’autore. Tutto questo, è ciò che rende il libro un prezioso strumento di auto-esplorazione e confronto con le proprie credenze e paure più profonde, particolarmente significativo per coloro i quali la malattia è parte della quotidianità.
Insomma, “Quando fai la chemio le zanzare non ti pungono” si rivela molto più di un libro sul cancro. È un racconto intimo, un diario che svela le sfide, le riflessioni e le emozioni di Gianfranco Damico durante la sua di battaglia. Una lotta personale, certo, ma che attraverso una scrittura sincera e diretta, trasmette un messaggio di vitalità, di coraggio e di bellezza, anche nei momenti più bui. Questo libro diventa così un prezioso compagno di viaggio per chiunque affronti la malattia, offrendo una luce di speranza e conforto nelle sfide quotidiane.