LA PANCHINA
Arriva.
Passi che raccontano
di tante, troppe memorie
sedimentate dentro,
l’essere scomode.
Si guarda un po’ intorno,
decide il posto.
Lì, su quella panchina,
adesso sospira.
Tra alberi, case e
colori in lontananza,
dentro soltanto grigiori.
Eppure qualcosa
lo ha condotto proprio lì,
a non sedersi altrove.
No, non è un caso
ed anche se nega sa
cosa di nascosto dentro
vibra ancora.
Oltre quelle incessanti
domande e quel
senza alcuna risposta.
Oltre i grigiori.
Al prossimo appuntamento di “Venerdì (in)Versi”.
Abbracci poetici!