Nella giornata di mercoledì, diverse decine di persone con disabilità si sono ritrovate davanti all’Unità Spinale Unipolare di Via Zuretti 24 a Torino per protestare contro le voci che vorrebbero un ridimensionamento della struttura – aperta all’inizio degli anni 2000 – di cura e riabilitazione delle lesioni midollari.Il motivo principale della mobilitazione è da ricercare nella mancata riapertura del secondo piano dopo l’inserimento dei malati di Covid nel momento di maggior picco della pandemia: “L’Unità Spinale – dichiara Alessandro Agostinelli, presidente dell’associazione I Do – si occupa non solo dei problemi motori ma anche di neuro urologia, piaghe da decubito, disturbi intestinali e sessualità: con la chiusura del secondo piano i posti disponibili sono al momento solamente 22 a fronte di una capienza massima di 38. Tutto questo è inaccettabile perché le liste d’attesa si stanno allungando pericolosamente e ci sono giunte notizie di pazienti respinti, si tratta di una situazione che non ci permette di stare tranquilli e di vivere la nostra vita dignitosamente“.
Al presidio erano presenti anche diversi volti noti come Luca Paiardi e Danilo Ragona, fondatori del progetto Viaggio Italia, l’ex nazionale di basket in carrozzina Andrea Rocca e l’ex atleta e attuale tecnico di tennistavolo Patrizia Saccà, da anni impegnata in Unità Spinale attraverso diverse attività sportive: “Fare sport – ha sottolineato quest’ultima – è essenziale, sia a livello di benessere che a livello relazionale, per iniziare a riconoscere il proprio corpo dopo i cambiamenti radicali subiti a causa degli incidenti: è inammissibile che la piscina della struttura non sia stata ancora riaperta, così come è inammissibile che le attività sportive siano riprese solo lo scorso settembre dopo mesi di totale inattività“.